Noi siamo nessuno

Noi siamo i cattivi.
I clown che fanno incazzare i pagliacci.
Il limite di nessuna recinzione.
Siamo buoni
a niente.
Siamo quelli a cui dare sempre la colpa,
i calci in faccia
le bugie che fanno crescere.
Siamo senza casa
siamo i diseredati del pensiero stuprato dai preti
gli asterischi che non rimandano a niente
siamo i pesci che volano
le lamiere contorte
il fumo dell’ultimo tiro.
Non siamo i buoni.
Siamo i delinquenti
gli spacciatori che corrono più veloce
dei poliziotti.
Siamo gli uomini più impertinenti
siamo le donne più coraggiose
siamo il tutto del nulla.
E siamo il frusciare della foresta
l’urlo del mare quando è agitato
non siamo né il fine né il mezzo
siamo il camminare e il cadere
Siamo coerenti perché odiamo la coerenza
i nostri vestiti puzzano di lacrime
le nostre lacrime hanno il profumo leggero
delle sere passate a bere
siamo le lune e non le stelle
gli anelli e non Saturno
siamo le officine
che non aprono più,
i marciapiedi colorati dai passi
siamo la strada
e tutti ci calpestano
ma noi resistiamo
ma noi esistiamo.
Siamo l’odio degli altri
che è la loro bandiera
perché noi non ne abbiamo nessuna.
Siamo i rami storti
gli orologi spaccati
gli sbadigli senza mano.
Siamo le porte sfondate
e il libro letto in un pomeriggio.
Viviamo per noi
viviamo per voi
odiamo per loro, gli altri.
E – che ci crediate o no –
siamo calmi
impuri come le coscienze di tutti.
Siamo fiume che si ribella all’oceano
il nido più alto
il sospiro dei padri
quando ci guardano in faccia.
Siamo la pioggia indesiderata
siamo quelli senza ombrelli
siamo i capelli bagnati
siamo la corsa per prendere l’ultimo treno
per tornare a casa: tutti.
Siamo il passato del presente
in un futuro che non inizierà mai,
nemmeno ieri.
Vogliamo la Libertà
e anche voi dovreste volerla.
Siamo la musica che sprona
al salto più alto
alla poesia più sconosciuta.
Questo è il nostro teatro
e non serve biglietto
né l’abito buono per entrare:
veniamo a prendervi noi.
Siamo la guerra contro la guerra
la fionda contro il missile
la pace solo dopo la giustizia.
La nostra.
Abbiamo di che leggere
di che ascoltare
ma soprattutto
abbiamo noi stessi
il coraggio di non avere coraggio
di non volerlo dimostrare ogni volta.
Abbiamo l’acqua
e vogliamo che tutti si dissetino.

Siamo la malattia e la cura del mondo
questo strano luogo,
questo fottutissimo strano luogo.
Siamo voi
quelli di voi che non vogliono essere come noi.
Siamo i drogati
i senza presente
i lebbrosi che quando camminano
devono farsi sentire.

Per essere evitati.