Controra

La tavola vuota
l’odore di caffè zuccherato,
il vento che non torna
la strada sporca
un orologio sordo
appeso sempre alla stessa ora
il luogo senza pareti né suoni
il saluto di un vagabondo
che loda gesù cristo
il sempre sia lodato
di chi ha coraggio
e gli risponde
un respiro sempre uguale
una bicicletta senza freni
Noia accompagnata dal sole,
un’ombra senza ombra
un muro bianco con la calce che si stacca
il presente che lento scivola
il funerale del pomeriggio
la polvere che gira sul pavimento
il silenzio che sgronda dal cielo
il tempo aggrappato alle finestre aperte
il fulmine che non cade
la pioggia pigra di luglio
la luce di agosto
la rincorsa senza salto
un foglio bianco arido e afoso
il treno che fischia e non si ferma
il soffio di una costellazione
la Parola fuggita con le parole.

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